Approfondimenti

Il Gran Principio Maschile e Femminile

Questa è la mia interpretazione del pensiero degli antichi.

Gli antichi riconobbero l’esistenza di due principii creatori, uno maschile e uno femminile, dalla cui unione e interazione nacque la vita, l’intero creato.

Senza l’esistenza di entrambi i principii, infatti, non può esservi la vita.

Gli antichi associarono ad ogni singolo aspetto della natura e della loro vita ad una Divinità specifica preposta a regolarlo, esistevano dunque numerosi Dei e numerose Dee.

In origine i bisogni primari degli antichi furono il sostentamento e la prosecuzione della specie.

Fu così che un Dio della caccia ed una Dea della fertilità prevalsero su qualunque altra Divinità Patrono.

E’ assolutamente lecito pensare che fu così ovunque, dato che i bisogni primari degli antichi erano i medesimi in ogni luogo.

Questa coppia Divina si affermò per lungo tempo, dato che gli esseri umani hanno sempre reso il Culto alle entità in funzione dei loro bisogni principali e primari.

Man mano che alcuni bisogni diventavano più importanti e nuovi bisogni subentravano con l’evolversi della razza umana, il numero delle Divinità Patrono aumentava e nuove alleanze furono strette tra gli umani e gli Spiriti, anche con Coloro che per lungo tempo furono relegati nella dimenticanza essendo considerati meno importanti.

Successivamente ritroviamo così molteplici “coppie Divine” in cui ogni singolo “aspetto” dell’esistenza umana e della natura viene regolato da una specifica Divinità Patrono.

In ogni coppia vi è sempre un Dio e una Dea, in rappresentanza dei due principii creatori che secondo gli antichi dovevano sempre coesistere.

Nell’Europa medievale tra le streghe è invece preponderante rendere il Culto principalmente ad una singola Divinità Patrono e non più ad una “coppia Divina”.

Questa Divinità Patrono può essere un Dio o una Dea a seconda di come si è fatta conoscere a coloro che Le rendono il Culto.

Esistono molte Divinità Patrono, ognuna ha i Suoi fedeli e il Suo Culto.

La differenza sostanziale con il monoteismo è che nonostante si scelga di rendere il Culto interamente o principalmente ad UNA Divinità Patrono, ciò non implica disconoscere e denigrare o demonizzare le Divinità Patrono venerate da altri.

Il primo comandamento dei monoteisti: “Non avere altri Dei di fronte a me” NON dice che NON esistono altri Dei, anzi una Divinità rivela di non essere l’unica, e NON dice che gli altri Dei sono maligni, DICE che VUOLE che il Culto venga reso solo ed unicamente a questa Divinità, che in cambio si prenderà cura di coloro che Le sono fedeli.

Si riconosce l’esistenza di più Divinità, ma si può scegliere di rendere il Culto ad una sola per sempre o per determinati periodi della propria esistenza.

La Vecchia Religione è rimasta fedele al pensiero degli antichi.

La Tradizione di Striaria invece è rimasta fedele alle usanze delle streghe.

Di fatto, a livello pratico, cosa cambia?

Niente!

Ogni entità sia che venga relazionata ad un principio creatore maschile (un Dio) o femminile (una Dea) e preposta a regolare uno o più “aspetti” che ci riguardano (diventando, concettualmente, Essa stessa “aspetto”) è comunque uno Spirito distinto dagli altri Spiriti.

Pan NON è Marte.

Che una persona veneri una “coppia Divina” composta da un Dio e una Dea, ad esempio: Lucifero e Diana (invece di altre Divinità) OPPURE solo Lucifero o solo Diana, si tratta sempre e comunque degli stessi Spiriti: Lucifero e Diana!

Ciò per un politeista non implica negare l’esistenza di altre Divinità.

Al di là di ogni possibile disquisizione teorica, il PROBLEMA per una persona è - e rimane - comunque sempre e solo UNO: essere capace di entrarci in contatto.

Nel momento in cui ci riesce, tutto diventa chiaro!

Anche ciò che nel linguaggio umano può essere difficile da spiegare o da comprendere, nell’esperienza si rivela in modo inequivocabile…

Annotazioni

Oltre a questo approfondimento, puoi trovare spiegato molto più dettagliatamente l’argomento nel testo La Vecchia Religione

Per quel che concerne invece gli “aspetti”, puoi trovare le spiegazioni necessarie nel testo Vivere la Vecchia Religione

 

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